Perchè la Serie A è destinata a diventare un campionato di serie B

Dopo alcuni giorni di assenza dal Blog, per avere il tempo di raccogliere il maggior numero di dati i più oggettivi possibili, torno a scrivere per mettere in luce i diversi motivi che fanno capire chiaramente perchè la Serie A è destinata ad avere un ruolo sempre più marginale nel panorama del calcio europeo .

RICAVI DEI PRIMI 20 CLUB CALCISTICI D’EUROPA

Come ogni anno Deloitte ha pubblicato un interessante report sui fatturati dei primi 20 club calcistici in Europa. Lo studio riguarda la stagione sportiva 2010/2011 e comprende fondamentalmente 3 fonti d’entrata:

  1. entrate da stadio (matchday compreso il food&beverage)
  2. entrate da diritti televisivi (broadcasting)
  3. entrate commerciali (commercial compresi sponsor e merchandising)

Sono esclusi,invece, i movimenti finanziari legati ai trasferimenti di giocatori e quindi al mercato in entrata e uscita.

Questi sono i dati che ne escono sotto forma di fatturati 2010/11 in milioni di €:

  1. Real Madrid 479.5
  2. FC Barcelona 450.7
  3. Manchester United 367 
  4. Bayern Monaco 321.4
  5. Arsenal 251.1
  6. Chelsea 249.8
  7. AC Milan 235.1
  8. Internazionale 211.4 
  9. Liverpool 203.3
  10. Schalke 04 202.4
  11. Tottenham Hotspur 181
  12. Manchester City 169.6
  13. Juventus 153.9
  14. Olympique de Marseille 150.4
  15. AS Roma 143.5
  16. Borussia Dortmund 138.5
  17. Olimpyque Lyonnais 132.8
  18. Amburgo 128.8
  19. Valencia 116.8
  20. Napoli 114.9 

In grassetto sono messe in evidenza nove società che mi serviranno come esempi per dimostrare la veridicità della tesi di questo post.

Come è facile vedere nei primi 20 club d’Europa abbiamo:

  • 6 inglesi: con un fatturato totale di  1421,8 milioni di euro
  • 5 italiane: con un fatturato totale di 858,8 milioni di euro
  • 4 tedesche: con un fatturato totale di 791,1 milioni di euro
  • 3 spagnole: con un fatturato totale di 1047 milioni di euro
  • 2 francesi: con un fatturato totale di 283,2 milioni di euro

Il fatturato totale delle 5 società italiane è minore di 563 milioni rispetto a quello delle società inglesi e di 188,2 milioni rispetto alle società spagnole, mentre è superiore di solo 67,7 milioni rispetto a quello delle società tedesche. Nel report si sottolinea  anche che in tutta probabilità il prossimo anno i fatturati delle società tedesche supereranno quelli delle società italiane.

Oltre al minor fatturato vediamo come la distribuzione tra le tre fonti di entrata sia assolutamente non equilibrata nelle società italiane rispetto a tutte le altre società:

Real Madrid CF e Barcelona FC:

Manchester United FC e Bayern Munchen FC:

AC Milan e FC Internazionale Milano:

Juventus FC, AS Roma e Napoli SSC:

Da questi grafici è evidente che:

  • La maggiore percentuale dell’entrate delle società italiane derivi dai diritti televisivi: infatti questi passano da una percentuale minima del 48% nei ricavi del AC Milan ad un massimo del 64% nei ricavi dell’AS Roma. Mentre nelle altre squadre prese ad esempio passiamo da un massimo del 41% del Barcellona ad un minimo del 22% del Bayern Monaco e in mezzo troviamo il 36% del Manchester United e il 38%  del Real Madrid. Questo dislivello delle percentuali a favore dei diritti televisivi nei club italiani si ripercuote in uno strapotere delle PayTv (sky e mediaset premium) che hanno potuto modificare completamente l’assetto del calendario del campionato italiano in modo da ottenere i massimi profitti con partite che cominciano il venerdì e finiscono il lunedì, orari che vanno dalle 12.30 (per intercettare il ricco pubblico asiatico) alle 20.45, passando per partite alle 15 e alle 18.30. Tutta questa diversificazione dei giorni e degli orari colpisce soprattutto il tifoso che va allo stadio che spesso è impegnato in attività lavorative nei giorni delle partite ed inoltre viene a mancare lo spettacolo poichè a volte si è costretti a giocare in condizioni climatiche e di terreno di gioco a dir poco imbarazzanti dovuti a pioggia,neve e freddo oppure al fatto che un campo di gioco viene utilizzato anche 3 volte in una settimana. In più tutto questo avviene in stadi vecchi,fatiscenti e scomodi che non invogliano il tifoso a godersi una partita dal vivo preferendogli di gran lunga la comodità del divano di casa. Voglio mettere in evidenza, anche se è una piccolezza, l’imbarazzante visione degli spogliatoi nel pre-partita che rende ancor più l’idea di cosa può ottenere la televisione dalle società italiane uniche in tutta europa ad accettare tale trattamento.
  • Le entrate derivanti dallo stadio sono irrisorie: si passa da una massimo di 54,1 milioni dell’Inter ad un minimo di 11,2 milioni della Juventus. Tra le due troviamo i 17,6 milioni della Roma, i 34,9 del Napoli e i  35,6 del Milan. Le altre squadre prese in esame passano da un massimo di 123,6 milioni del Real Madrid ad un minimo di 71,8 milioni del Bayern Monaco che sono già 17,7 milioni in più del massimo ricavo di una squadra italiana. Nel mezzo troviamo i 120,3 milioni di entrata del Manchester United e i 110,7 del Barcellona. Ovviamente tutte le squadre straniere citate hanno stadi di proprietà di ultima generazione come l’Allianz Arena del Bayern Monaco o di valenza storica perfettamente ristrutturati come  Camp Nou, Bernabeu e Old Trafford) dove si è cercato di ottenere la massima comodità, la miglior visuale e i migliori servizi per invogliare i tifosi, ma anche le persone comuni, ad andare a vedere le partite dal vivo. Tutte queste società hanno fatto ciò senza aspettare nessuna legge sugli stadi (argomento di un mio futuro post) da parte dei rispettivi Stati e per questo vanno fatti i complimenti alla Juventus che da quest’anno è la prima società italiana tra quelle prese in esame ad avere uno stadio di proprietà (Juventus Stadium) che sicuramente aumenterà le sue entrate in questa categoria. Tutte le altre società italiane sono già in ritardo rispetto alle dirette concorrenti estere e anche se cominciassero da domani mattina la progettazione e la costruzione non ci sarebbe nessuno stadio di proprietà prima di 3-5 anni.
  • Le entrate ottenute attraverso sponsor e merchandising sono tra le più basse d’europa: infatti andiamo da un massimo di 91,8 milioni del Milan ad un minimo di 22 milioni del Napoli. Tra questi due estremi troviamo i 32,9 milioni dell’Inter, i 34,8 della Roma e i 53,6 della Juventus. Tra le società prese in esame passiamo da un massimo di 177,7 milioni del Bayern Monaco  ad un minimo di 114,5 milioni del Manchester United con maggiori guadagni pari a 22,7 milioni rispetto alla società italiana con maggiori ricavi. In questa voce il Barcellona ha ricavi per 156,3 milioni e il Real Madrid ha ricavi per  172,4 milioni. In questo tipo di entrate il confronto è imbarazzante perchè questi guadagni derivano da una combinazione di diversi fattori come il prestigio del club, lo stadio di proprietà che può essere rimarchiato da uno sponsor (es: Allianza Arena) con grandi profitti per il club, i giocatori d’importanza mondiale in rosa e nel campionato a cui il club appartiene, la visibilità sui media anche di nuova generazione, la capacità di affiliazione del tifoso alla sua società,etc. Tutto questo in Italia non viene fatto rendendo sempre di più il nostro  campionato poverto sia dal punto di vista tecnico sia dal punto di vista economico.

In questo grafico sono messi in evidenza i fatturati delle squadre prese in esame dall’annata 2004/2005 all’annata 2010/2011. Possiamo facilmente notare che fino all’annata 2005/2006 le società italiane (Milan,Juventus e Inter) avevano fatturati si minori ma tra i più alti e comunque molto simili alle più forti società calcistiche europee.

Nel periodo che va dal 2006 al 2011 vediamo che il Real Madrid e il Barcellona hanno raddoppiato il loro fatturato, il Manchester United ha quasi raddoppiato il proprio fatturato, il Bayern Monaco è passato da un fatturato poco inferiore ai 200 milioni di euro a un fatturato poco superiore i 330 milioni di euro. In questo stesso periodo le società italiane hanno avuto alti e bassi nei loro fatturati legati strettamente alle vicende sportive (accesso o meno alla Champions Leugue o all’Europa Leugue e cammino più o meno lungo nelle medesime) chiaro segno di società non forti economicamente, ma basate su amministrazioni societarie approssimative e poco propense a progettare per il futuro. Nonostante questo in generale abbiamo avuto un aumento dei fatturati ma in percentuale minore rispetto agli altri e in modo discontinuo.

Se guardiamo invece un arco di tempo maggiore, cioè il decennio 2000-2010, vediamo che:

  • inizialmente la Serie A fatturava quasi un miliardo di euro ed era al secondo posto tra i campionati più ricchi dietro alla Premier League che fatturava 1,1 miliardi di euro. Dietro all’Italia trovavamo la Bundesliga e la Liga che fatturava 0,53 miliardi e la Ligue 1 che fatturava  0,51 miliardi.
  • Dieci anni dopo la situazione finanziaria si è modificata drasticamente.  Al primo posto abbiamo sempre la Premier League che fattura circa 2,4 miliardi di euro, a seguire la Bundesliga che fattura 1,55 miliardi, al terzo posto per la Serie A, con 1,53 miliardi, dietro di poco la  Liga che fattura 1,5 miliardi e infine troviamo la Ligue 1 francese che fattura 1,2 miliardi.  Quindi vediamo che in 10 anni  l’Inghilterra ha raddoppiato il fatturato, Liga, Bundesliga e Ligue1 l’hanno triplicato, mentre l’Italia è cresciuta solo del 40% e presto potrebbe essere scavalcata da tutti gli altri campionati maggiori.

Non ci vuole un illustre economista per capire che la Serie A si trova in un non troppo lento declino difficilmente reversibile. In più questi dati dovrebbero essere valutati in ottica Fair Play Finanziario dove si dice che le squadre potranno spendere solo ciò che guadagnano, ma sarà poi vero?!

VALORE DEL PARCO GIOCATORI

Come tutti sanno il valore di mercato dei giocatori è quanto di più variabile ci sia nel mondo del Calcio, quindi questi numeri sono sempre da prendersi con le molle, ma diversi siti specializzati sono d’accordo nel quantificare il valore del rose in questo modo:

  1. Barcelona FC 579 milioni di euro con media età di 27,4 anni
  2. Real Madrid CF 542 milioni di euro con media età di 26,30 anni
  3. Manchester City 467 milioni di euro con media età di 26,90 anni
  4. Manchester United 415 milioni di euro con media età di 26,80 anni
  5. Chelsea 381milioni di euro con media età di 27,50 anni
  6. Bayern Monaco 360 milioni di euro con medià età di 26,30 anni
  7. Arsenal 300 milioni di euro con media età di 25,80 anni
  8. Tottenham 270 milioni di euro con media età di 28,20 anni
  9. Ac Milan 266 milioni con media età di 29,0 anni
  10. Juventus 248 milioni di euro con media età di 28,70 anni
  11. Inter 246 milioni di euro con media età di 28,80
  12. Liverpool 235 milioni di euro con media età di 27,0
  13. Porto FC 210 milioni di euro con media età di 24,90 anni
  14. Paris Saint-Germain 207 milioni di euro con media età di 27,60 anni
  15. Napoli 194 milioni di euro con media età di 28,60 anni

Anche in questo campo le 5 squadre presenti nei primi 15 posti hanno rose con valore di mercato inferiore e soprattutto con una media età nettamente superiore alle altre rose. Questo sta a significare che con il passare del tempo, a meno di eventuali acquisti giovani e molto costosi, il valore complessivo di questo rose è destinato a scendere ulteriormente, così come le loro prestazioni sul campo nazionale ed internazionale.

MEDIA SPETTATORI

La Bundesliga vanta il primato di spettatori in media presenti ad un incontro con 42.665 e questo numero è destinato a crescere per via di un trend in forte rialzo anche grazie ai nuovissimi impianti costruiti per il mondiale tenutosi in Germania nel 2006.
Dietro ai tedeschi troviamo la Premier League inglese con una media spettatori di 35.294, poi la Liga spagnola con una media spettatori di 28.221 e infine la Serie A con una media spettatori fortemente ridimensionato a 24.306, riduzione causata da PayTv sempre più competitive e stadi di antica progettazione poco accoglienti.

PREZZI DEL BIGLIETTO

Nella stagione 2008/09 il prezzo medio dei biglietti per le partite della Premier League era di 43 euro, contro i 40 della Liga, i 27 della Serie A, i 26 della Ligue 1 ed i 21 della Bundesliga. Questi prezzi hanno subito in questi anni un aumento che oscilla tra il 10 e il 15%, ma nonostante il che i biglietti (fatta esclusione la Bundesliga) nelle altre nazioni siano più costosi di quelli per gli stadi italiani il pubblico riempe gli stadi in tutte le sfide anche le menoimportanti.

RAPPORTO MONTE INGAGGI E FATTURATO

Il monte ingaggi, non è altro che la somma degli stipendi al lordo di tutti i giocatori che fanno parte di un club.

Questi sono i monte ingaggi, in milioni di euro, delle squadre prese in esame in quest’articolo:

  1. Barcelona FC 276
  2. Real Madrid CF 216
  3. AC Milan 160
  4. Manchester United 147
  5. FC Internazionale 145
  6. FC Juventus 100
  7. Bayer Monaco FC 115
  8. AS Roma 76,5

Più in generale possiamo dire che:

  • In Germania si spende il 51% dei suo fatturato per gli ingaggi dei giocatori quindi solo poco più della metà degli utili del club va sprecato per pagare gli stipendi.
  • In Inghilerra la percentuale spesa per gli stipendi è del 63%.
  • In Spagna la percentuale di spesa per gli ingaggi è del 59%.
  • In Italia la percentuale di spesa per gli ingaggi è del 74% con picchi ben oltre l’80% per Milan,Inter e Juve

CONCLUSIONI

In questo articolo ho riportato solo dati oggettivi ed economici senza entrare nel piano molto più soggettivo dell’ambito sportivo.

Credo che sia evidente a tutti che la Serie A sia un campionato in bancarotta che si regge solo per via di presidenti ( Moratti, Berlusconi, Angnelli,etc) che ripianano continuamente con soldi propri le continue perdite delle società di Calcio che presiedono.

Inoltre la Serie A non offre nessun tipo di appeal per giocatori importanti e per gli sponsor e questo si nota facilmente sia dal fatto che i giocatori più forti preferiscono di gran lunga i campionati esteri mentre i pochi che riusciamo a crescere in casa vengano prelevati senza tanti problemi (solo per citare quelli di quest’anno: Sanchez e Pastore) sia dal risicato numero di sponsor di caratura internazionale che investono in squadre ed impianti italiani.

Il quadro che ne esce è assolutamente allarmante e spero che le società italiane possano trovare contromisure al più presto, anche se ne dubito, perchè in gioco c’è una delle più grandi passioni del nostro paese.

NB: Leggi questo articolo per gli ultimi aggiornamenti.

RM

22 Pensieri su &Idquo;Perchè la Serie A è destinata a diventare un campionato di serie B

    • Innanzitutto grazie per i complimenti.
      Il sito da te citato non lo conoscono, adesso vado a leggere di cosa tratta, se vuoi farmi una breve sintesi così posso inquadrare il tema mi faresti un grandissimo favore.

      • Si tratta di un sito che analizza regolarmente la situazione finanziaria delle società di Premier League e delle maggiori società europee.
        Può essere considerato il blog di riferimento per gli interessati del settore, professionisti e non.
        L’autore è un inglese, esperto di finanza e appassionato del Manchester United, che vive in Svizzera e che conosce benissimo il campionato italiano, avendo vissuto anche in Italia.

  1. Ah perfetto molto interessante grazie per la sintesi e per la segnalazione, ho appena incominciato a leggere l’articolo sull’Aston Villa. Per quel che ho letto mi sembra ben scritto e ben supportato dai dati. Sono curioso di vedere come si conclude. Ha scritto anche articoli sul campionato italiano dal punto di vista finanziario? Se si cosa ne pensa?. Per te invece come è la situazione del nostro “povero” campionato?

  2. Sul campionato italiano in generale non ha scritto niente finora. Di volta in volta si occupa di una società, ne analizza la situazione finanziaria e fa delle valutazioni sulle prospettive.
    Ovviamente si trova spesso in contrasto con le edulcorazioni che si possono leggere nella stampa di partito nostrana.
    La mia opinione sul campionato italiano è piuttosto pessimistica. Conoscendo molto bene il calcio inglese e tedesco (non solo la Premier League e la Bundesliga ma anche i campionati minori) e gli sport professionistici statunitensi, non posso che essere esterrefatto dai deficit infrastrutturali e dal modo in cui viene gestita la crisi del calcio italiano.
    (Tanto per inquadrarmi meglio: Le mie squadre preferite sono l’AS Roma, le due Borussia e il Tottenham.)

  3. Come puoi notare dal mio post anch’io sono alquanto pessimista. Concordo anche io sulla mala gestione della crisi del calcio italiano dove tutti fanno gli struzzi cercando di mettere la testa sempre più in profondità, facendo finta di non sentire/vedere tutti i problemi che ci sono. Per quanto mi riguarda le mie squadre preferite sono Inter, Borussia Dortmund, Tottenham e sto iniziando a seguire l’Athletic Bilbao di Bielsa. Della Roma come vi ruberei Borini e pensare che è cresciuto a Bentivoglio a due passi da dove vivo e studio, infatti, conoscendolo già da tempo in miei post precedenti ho sottolineato le sue grandi potenzialità

    • Borini, per le sue caratteristiche psicologiche, è il giocatore che alla Roma è sempre mancato: assomiglia sia a Kuyt che a Inzaghi. Per me è la scoperta di questa stagione. Te lo puoi immaginare che i pennivendoli e radio-opinionisti romani lo snobbano e sminuiscono le sue prestazioni?
      Parlando della Spagna, mi piacciono le prestazioni di Real Madrid (stimo Ronaldo e adoro Özil) e dell’Athletic (anche se non condivido minimamente l’ideologia etnica basca).
      Per il Tottenham mi sono appassionato durante i miei anni a Londra. Sono molto contento che la società abbia messo in atto un progetto di crescita pluriennale, ottenendo già ottimi risultati sul versante economico. Non il Manchester City degli sceicchi, ma il Tottenham sarà il club destinato a diventare il maggior antagonista dello United. Sono elettrizzato dal Northumberland Development Project e dal loro settore giovanile che, secondo me, è uno dei migliori d’Europa.

  4. Veramente lo snobbano? E’ fortissimo, non so se ieri ha visto la partita, ma al 91′ ha fatto uno scatto bruciando tutti e poi è andato verso la bandierina, altro scatto bruciante in mezzo a due fallo e fine della partita. Scattava ancora ed aveva corso per tutta la partita. Se mantiene la calma e la testa a posto ha un futuro roseo davanti.
    Anche a me piacciono assai i progetti basati sulle giovanili e quelli ad ampio raggio temporale che non si fermano alla solo prestazione nel presente (ahimè anche la mia Inter fa così), anche perchè oramai servono giocatori con una mentalità completamente diversa rispetto ai giocatori ultratrentenni che calcano ora il campo. Infatti serve tecnica,corsa, intelligenza tattica e soprattutto il sapere fare almeno 2 fasi in modo più che ottimo. Infatti giocatori che stanno facendo la differenza in questo periodo sono gente come Bale,Rooney,Sanchez (anche se deve migliorare in fase difensiva), Borini stesso e altri che nella loro prestazione aiutano tutta la squadra e non solo il reparto di loro competenza. Luis Enrique come lo giudichi?

  5. Non ci crederai, ma è proprio così: “Borini non è abbastanza tecnico” sembra essere l’opinione condivisa da gran parte dell’ambiente mediatico romano che, detto tra noi, di calcio capisce ben poco.
    Guardando nuovamente all’Europa, perché deve essere per forza quello il nostro termine di paragone, di giocatori giovani e di gran talento o addirittura già affermati ad altissimi livelli ne dovrei nominare almeno 30 o 40 prima che me ne venga in mente uno che militi in Serie A.
    Luis Enrique crescerà. A me basterebbe già se imponesse la politica del Barcellona per il settore giovanile. Sarebbe una svolta epocale.

  6. Beh se creasse una cantera non dico uguale ma paragonabile a quella del Barcellona, effettivamente, sarebbe una svolta. Il problema principale è che nel calcio sembra comandare la frenesia del tifoso più che la sapienza gestionale del dirigente. Si vuole vincere tutto e subito e possibilmente giocando bene. I giovani vengono bollati come “pippe” al primo errore e viene chiesta a gran voce la loro esclusione dall’11 titolare per poi lamentarsi perchè giocano solo i vecchi lenti e con poche motivazioni. Se ogni squadra avesse un dirigente serio,preparato e fiducioso nei suoi mezzi con una società alle sue spalle che lo difende si potrebbero avere diversi progetti a lungo termine dove i giovani vengono cresciuti e valorizzati e non macellati, con l’indubbio vantaggio anche di creare nuove forze fresche per la Nazionale.

  7. La Masía del Barcellona è l’ideale da seguire, e questo ormai da trent’anni. Inestimabili i meriti di Cruyff e Núñez che l’hanno concepita secondo il modello dell’Ajax Academy. E applausi a Guardiola che l’ha ristrutturata e modernizzata durante il suo anno al Barcellona B. Praticamente è stata la prima cosa che ha fatto. Questo lo scrivo per sottolineare quanto sia critico curare i settori giovanili e come all’estero questo aspetto lo abbiano recepito già da tempo. Poi al Barcellona si sta realizzando il sogno espresso da Van Gaal nel 2000 di vincere la Champions League con 11 giocatori del proprio vivaio.
    Sul discorso dei giovani in Serie A concordo con te. In Italia bisognerebbe abolire il sistema delle Primavere e fare come in Spagna, Inghilterra e Germania, semplicemente perché il sistema delle seconde squadre porta più frutti.
    Fai bene ad invocare sapienza gestionale, ma purtroppo, al momento, non ne vedo in Italia. In ogni settore i dirigenti capaci si contano sulle dita di una mano. Questo ha motivi storici che esulano dal calcio ed è interessante notare come il calcio sia sintomatico di questa condizione. Ecco, ci vorrebbe anche nel calcio italiano un governo tecnico che lo riformi a fondo.

  8. Può essere che creare delle seconde squadre possa aiutare ma non credo che sia quello il vero problema. In italia un giovane anche talentuoso prima di poter entrare non dico tra i titolari,ma almeno nelle scelte di turn over del proprio allenatore, deve girare un numero enorme di squadre in diverse serie e a volte anche diverse nazioni. In questo modo molti giovani si perdono perchè difficilmente riescono a gestire tutti questi cambiamenti senza inficiare le proprie prestazioni e pian piano cadono nel dimenticatoio.
    Probabilmente se a capo della Serie A ci fossero persone più competenti la situazione sarebbe migliore e direi anche se venissero ridimensionati i poteri degli attuali procuratori che non curano gli interessi delle società o dei giocatori ma solo dei soldi che sulla loro pelle possono guadagnare.
    Come hai detto tu l’inizio della progettazione della struttura giovanile del Barca è iniziato ai tempi di Cruyff, portato avanti da Van Gaal e perfezionato da Guardiola, quindi non so come in poco tempo le società italiane possano colmare questo gap, per non parlare del fatto che gli investimenti in questo campo sono molto inferiori rispetto alle grandi società estere.

  9. Infatti i deficit strutturali del sistema calcio sono tali che non esiste più una “instant solution” per l’Italia.
    Prendi ad esempio il sistema tedesco che ha preso coscienza del proprio parziale fallimento nel 2004, dopo l’eliminazione dagli europei. Lasciamo perdere la proverbiale efficienza tedesca e il vantaggio di un mondiale da organizzare; tralasciamo anche il fatto che per ovvii motivi di controllo fiscale le società tedesche sono finanziariamente sane, e guardiamo solo a quanto ci hanno messo per rilanciare i settori giovanili. Nel 2009 le nazionali tedesche di categoria erano detentrici di tutti i titoli europei. E ripeto: parliamo di un sistema strutturalmente sano nel quale federazione e lega agiscono seguendo strategie condivise.

  10. Guarda dal punto di vista dell’efficienza, del controllo e della capacità di risolvere i problemi i tedeschi sono quasi imbattibili. Il fatto è che trovo molto improbabile che domani mattina tutte le società di serie A si siedano, insieme alla Lega e al Coni, per trovare progetti comuni e condivisi. Quelli ancora stanno litigando su Calciopoli e Post-Calciopoli ognuno saldo in posizioni inamovibili senza capire che tutto il movimento si sta fermando e pian piano sta affondando.
    Secondo me si potrebbero cominciare a fare cose a costo zero o a bassissimo costo (senza soldi di mezzo sono tutti più felici), passando ad esempio ad un campionato a 18 squadre e modificando completamente la Coppa Italia facendola diventare qualcosa di appetibile sia dal punto di vista calcistico sia dal punto di vista economico.
    A bassissimo costo si potrebbero ingaggiare giovani agronomi italiani (tra i più bravi d’Europa vorrei sottolineare) per cercare di trovare soluzione per avere, non dico stadi nuovi, ma almeno manti erbosi dignitosi e i più confortevoli possibili tutto l’anno favorendo così lo spettacolo ed evitando anche parecchi infortuni.
    Ci sono tante altre piccole cose che sto un po’ studiando su cui farò un post ad hoc.
    Per quanto riguarda il punto economico controlli rigidi non sono voluti da nessuna società poichè tutte hanno scheletri negli armadi e solo qualche soggetto dall’alto potrebbe riuscire ad obbligare le società ad una trasparenza totale, perchè da sole queste non cambiano nulla.
    Per quanto riguarda il sistema delle giovanili in Germania solo poche parole: una macchina da guerra, capillare e impressionante per capacità di selezione senza fare nessuna discriminazione tra tedeschi e tedeschi di origine straniera ( Ozil,Khedira, entrambi i fratellastri Boateng) solo per fare alcuni nomi.

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  12. Bell’articolo però credo che le pay tv siano una risorsa dal punto di vista commerciale, e non un impedimento a riempire lo stadio. In Inghilterra le partite solo spalmente su tutto il weekend da oltre 10 anni ma gli stadi sono pieni semplicemente perchè sono più confortevoli e sicuri. In uno stadio moderno vai a vedere la partita e poi ci lasci 10 euro magari per un panino e una bibita. Con gli stadi supereremo la le spagnole facilmente ora che non c’è più la legge Beckham, e poi tralasci una cosa: La somma dei fatturati delle 20 squadre della LIGA sono inferiori alla somma delle 10 della Serie A…la differenza l’ha fatta la legge beckham, gli stadi…e calciopoli.

  13. Prima di tutto grazie per la visita al blog, il commento e i complimenti. Detto questo come scritto nell’articolo è vero che le 20 di A hanno un fatturato maggiore, ma secondo me il problema è che mentre gli altri campionati corrono ( Bundesliga e Premier su tutte) in Italia i fatturati/ricavi si siano fondamentalmente bloccati da diversi anni, quindi temo che la situazione negativa possa durare altri anni anche perchè per quanto riguarda gli stadi i tempi mi sembrano ancora lunghi (fatta eccezione la Juve che ha precorso giustamente i tempi).
    Giusto anche il fatto di sottolineare l’abolizione della così detta “legge Beckham” in Spagna che è stata abolita dal gennaio 2010 ma non essendo retroattiva ha salvato in contratti mostruosi dei soliti noti (Ronaldo,Kaka & co.) e quindi solo a scadenza di questi vedremo se anche la Liga rallenterà.
    Per il resto da italiano spero che la serie A sia sempre un grande campionato dove si possa vedere un gran calcio fatto dai migliori giocatori possibili, ma credo che dal punto di vista societario si gestiscano i club più come dei giocattoli (Berlusconi,Zamparini,etc) e non come delle aziende (cosa che a mio parere ora sono) e quindi non vorrei che dopo l’introduzione del FPP finanziario società estere siano più pronte (vedi soprattutto le tedesche) e possano così approfittare della situazione per rendere più povero il nostro calcio.
    Ultimo punto le società estere in questo caso Barcelona,Real Madrid,Man UTD e Bayern su tutte credo che riescano meglio a vendere la loro immagine guadagnando così cifre notevoli e fondamentali per far crescere i ricavi nel merchandising e nelle sponsorizzazioni, mentre l’immagine del Calcio italiano non mi sembra splendente soprattutto per via di persone discutibili che hanno distrutto un patrimonio nazionale attraverso calciopoli,scomessopoli e tutti i gli altri poli che vuoi ed inoltre credo che anche la situazione tifo/ultrà non sia sotto controllo infatti scene come (tanto per citare le ultime) a Genova non giovino molto all’immagine (e pure alla sicurezza).

    RM

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